“L’obiettivo principale è quello di mantenere la categoria, alla quale siamo arrivati con fatica”. Fabio Bovari, allenatore della Bartoccini Gioiellerie Perugia, ha già le idee ben chiare per la prossima stagione. “L’obiettivo secondario, visto che siamo una neo promossa, è quello di far ritrovare – prosegue – anche il gusto di giocare e di far appassionare di nuovo la città di Perugia ad un club femminile in serie A”. La Wealth Planet Perugia Volley è nata circa 13 anni fa e Fabio già dalla prima stagione ha allenato la squadra. “Ho sempre ricoperto – precisa Bovari – il ruolo di coach e di direttore sportivo all’interno della società, come il modello inglese di Alex Ferguson. Volevo creare una nuova società di pallavolo femminile a Perugia e ho coinvolto un amico ed imprenditore serio in questo progetto, ovvero Antonio Bartoccini. Da allora la squadra ha disputato i campionati di serie C, di B2 e di B1, per sette anni, fino ad approdare in A2”. Sarà contento di essere riuscito a raggiungere questo obiettivo? “Provo un immenso orgoglio. Quando eravamo partiti 13 anni fa l’obiettivo, seppur ambizioso, era questo e finalmente dopo sette anni in serie B1 ho coronato questo sogno. Siamo riusciti a riportare la pallavolo femminile in serie A a Perugia, dopo gli anni fausti della Sirio. Essendo poi io perugino – sottolinea ancora Bovari – mi sento una grande responsabilità nei confronti della città ma questa sensazione per me è uno stimolo per cercare di fare sempre il meglio”. Ha già definito tutta la rosa della squadra e lo staff tecnico? “Come ho accennato prima, ho sempre ricoperto un doppio ruolo, tranne per una stagione. Quindi, anche quest’anno ho il doppio mandato di gestire lo staff allenatori e di direttore sportivo. Ad oggi posso dire che entrambi sono completi. Ho già concluso le trattative con tutte le giocatrici ma fino ad ora abbiamo preferito mantenere il massimo riserbo. La rosa sarà ufficializzata nei prossimi giorni, prima avevamo interesse nel coinvolgere tutti nel ‘progetto’ Perugia. Ho scelto accuratamente le giocatrici. Hanno capito e creduto nel nostro modo di lavorare e – conclude Fabio Bovari – gli è piaciuta la mission che la società si è prefissata”.