Possiamo dirlo? Massì, diciamolo. Per una volta mettiamo da parte quella forma di sana “cautela”, che ci fa rimanere sempre con i piedi per terra: sabato sera, siamo stati proprio grandi… Mamma mia che partita, che spettacolo, che squadra… Credo che si debba tornare indietro di un bel po’ per scovare nella memoria una prestazione come quella vista contro la Teodora, una prova di forza così convincente e netta, una partita senza cali di tensione, con una applicazione ferrea in tutti i fondamentali, con una determinazione che non è calata di un millimetro per tutta la partita. Anche e soprattutto nel momento di maggior caos, quello in cui è arrivato un cartellino rosso che ha riportato gli avversari a meno uno (17-16, secondo set), la Tuum ha avuto la straordinaria capacità di ripartire immediatamente, dimostrando grandissima lucidità: l’obiettivo da raggiungere era così chiaro che nulla avrebbe potuto scalfire quella macchina perfetta che vestiva la casacca nera.
Un successo importante, pesante, che da nuova forza e slancio ai sogni perugini. La Teodora arrivava all’Evangelisti da seconda della classe, ma con gli stessi punti, 32, della prima, ovvero il San Lazzaro. Dieci vittorie per le giallorosse, una striscia di sette successi consecutivi con soli quattro set persi, iniziata alla prima giornata con il 3-0 inflitto proprio alla Tuum. Allora i parziali (27-25, 25-22, 25-22) raccontarono di una partita tirata… Stavolta, l’ex capolista non è mai riuscita ad andare oltre il 20, con un terzo set che le ragazze guidate da Fabio Bovari conducevano addirittura per 20 a 9! Uno sballo totale… Grandi, semplicemente grandi.
Quanto sia pesante questo successo lo dirà il tempo, ma intanto fin da ora sappiamo qualcosa di molto importante. Che questa squadra potrà giocarsela con tutti, fino in fondo. Ci siamo scrollati di dosso un’etichetta pericolosa guadagnata nel girone di andata: sempre sconfitti negli scontri diretti. Sappiamo benissimo cosa significa. Non abbiamo dimenticato, solo per fare un esempio, la Sir 2014-2015, quella di Nikola Grbic. Ci mise un’intera stagione per riuscire a vincere uno scontro diretto con le “big” del campionato. Un lungo filotto di sconfitte che si interruppe sull’orlo del baratro ma, in fondo, troppo tardi. Gara due della semifinale scudetto, dentro o fuori, Perugia finalmente riuscì a vincere. Contro Trento, che poi si impose nella decisiva gara tre, al tie-break, quella che finì con le lacrime di Bata e di Rocco… Cambiammo passo troppo tardi… Ecco, anche per questo, sabato scorso bisognava cambiare passo. Subito. Sembra un paradosso, ma la prima di ritorno per la Tuum era una partita da dentro o fuori. Come in fondo lo saranno le prossime dodici. Come ha detto bene Fabio, “saranno dodici finali”. Perché mai come dopo questa prima di ritorno la classifica si è accorciata. Cinque squadre in quattro punti. Dietro c’è il vuoto, ma ci sono anche tante bucce di banana su cui non bisogna scivolare. Firenze e Moie da questo punto di vista saranno trasferte delicatissime… Lassù ci sono cinque squadre toste, per soli quattro posti. Sarà una battaglia, una sfida vera per gente tosta, una lunga volata che finirà solo il 6 maggio, quando la classifica sarà definitiva e ci sarà qualcuno che sarà già promosso in A2 e qualcuno che la A2 se la giocherà ai play off. La strada è ancora lunga, ma sappiamo che potremo percorrerla anche noi, con le stesse ambizioni degli altri!
Il 3 a 0 di sabato deve diventare un propellente formidabile… Abbiamo dimostrato chi siamo prima di tutto a noi stessi, abbiamo testato il nostro potenziale, le nostre qualità, la tenuta fisica e mentale, le qualità tecniche e morali. Da qui, ripartiamo. È iniziato il girone di ritorno, è da qui che si costruisce il risultato finale. Adesso più che mai possiamo e dobbiamo crederci. Come ho detto a fine partita intervistando Michela, non solo MVP, ma autentico schiacciasassi (Catenpillar non è un caso…) al pari di una Minati in… versione “Magnum”… il premio MVP andrebbe diviso per quindici ! Perché, come ripete spesso anche Lorenzo Bernardi: “giochiamo come ci alleniamo”. E lo hanno confermato tante ragazze intervistate a fine partita. È cresciuto il livello in allenamento. È la qualità dell’allenamento, grazie al lavoro, all’impegno costante di tutte le ragazze, che determina i successi di chi va in campo. Il risultato del sabato, si costruisce dal primo giorno della settimana… Ed è di tutti, nessuno escluso.
Infine, come abbiamo ricordato fin dall’uscita dei calendari, fin dal primo pezzo di questa rubrica che di tanto in tanto, tempo e impegni permettendo, vi farà compagnia… tornare a giocare all’Evangelisti contro la Teodora, per noi “vecchi pallavolisti” non è una cosa qualsiasi… Batterla, poi, sotto le volte del nostro Palasport, appartiene ad una qualche nemesi storica… Ventisei anni dopo la finale scudetto che consegnò alla Teodora l’undicesimo e ultimo tricolore della sua storia spezzando i sogni della Sirio di Bernardinho, il marchio Teodora è rientrato all’Evangelisti. È un’altra storia o, forse, siamo tutti pagine della stessa storia… Il nostro girone di ritorno è iniziato battendo la Teodora Ravenna, nella maniera che abbiamo visto dal vivo sabato sera. Con una di quelle partite che ogni tifoso sogna di veder giocare dalla propria squadra: una partita da grandi, una vittoria fantastica contro un grande avversario. Ripartiamo da qui. Credendo anche nei segni del destino… Ripartiamo da qui, per tornare grandi…