Beh per questa storia, avevamo immaginato, sognato, sperato in un finale diverso. Un finale “alla Totti” per citare qualcosa di recente che credo abbia strappato almeno un brivido a chiunque ha seguito l’ultimo giro di campo del capitano della Roma. Un “finale alla Totti” è quello che il Dio del calcio ha scritto ieri pomeriggio, quando un giorno di festa non poteva essere rovinato da un ”non risultato”, come sarebbe stato un 2 a 2 che avrebbe spedito i giallorossi al terzo posto, invece che al secondo. Il Dio del calcio ha deciso che doveva essere festa vera e festa vera è stata. Il Dio del volley, invece, ha deciso che nemmeno questa volta la Perugia femminile dei muri e delle schiacciate, doveva riassaporare la serie A. Si vede che abbiamo ancora qualche sorta di “peccato” da scontare e dobbiamo rimandare ancora questa gioia. C’è solo da augurarsi che le persone che ci hanno provato con passione nelle ultime cinque stagioni abbiano ancora voglia di credere in questo sogno: se loro ce l’avranno, noi, continueremo ad averla insieme a loro. Certo, che non sarebbe stata un’annata facile, lo avevamo capito subito, prima ancora di cominciare. Che il Dio del volley non aveva riguardi per noi, lo ha toccato con mano per prima la Mea, quando dovevamo ancora giocare il primo pallone vero. Poi è toccato a Martina, poi alla Fast, infine a Claudia, arrivata in fondo alla stagione senza poter dare il massimo. Tra arrivi e partenze, infortuni e recuperi, c’è stato molto da fare per tutti… Per i dirigenti, per lo staff tecnico e quello medico… Possiamo almeno dire di non esserci annoiati. E alla fine, forse come premio per la tenacia con cui tutto il team della Tuum è riuscito a portare la nave fin qui, i play off sono arrivati. Anche se all’ultimo tuffo, anche se con la certezza che, il viaggio post season, sarebbe stato sempre “controvento” e dunque difficilissimo da affrontare. Detto questo, che basterebbe a fiaccare un branco di elefanti (e dunque bravi, e grazie…), credo che non può non rimanere in ognuno di noi un pizzico di rammarico per quello che poteva essere e non è stato, in questa stagione e nei play off. Ascoltando le parole del coach della Cmc Olimpia Ravenna, Marco Breviglieri, ne abbiamo avuto una conferma: “Devo dire la verità – ha detto il tecnico ospite, a notte fonda, al Capitini – Perugia aveva fatto secondo me una buonissima partita anche in casa nostra. Lo sapevamo, questa è una squadra forte, molto molto forte. Noi siamo contenti di aver passato però spiace perché chiaramente, alla fine, una squadra buona deve lasciare il campo all’altra.” Spiace anche a noi, ovviamente, ma che non fosse la nostra serata, potevamo intuirlo da tanti fattori. L’ultima partita della stagione è stata davvero una beffa. E pensare che qualcuno storceva il naso quando Gino Sirci, la scorsa primavera-estate, caricava a testa bassa sulla gestione del PalaEvangelisti… La partita più importante della stagione la Tuum non ha potuto giocarla in casa. L’ha preparata non all’Evangelisti, ma al Pellini. E lì, al momento di iniziarla, la partita, ha dovuto stravolgere tutto un’altra volta per un problema all’impianto di illuminazione del vecchio impianto perugino. Tutti di corsa al Capitini, per allestire un altro palcoscenico e giocare lì la partita da dentro o fuori, il momento clou della stagione. Il vantaggio del fattore campo svanito come neve al sole. Incredibile. A memoria non ricordiamo in oltre venticinque anni di storia sportiva perugina vissuta dal vivo una cosa come questa. Si vede che doveva andare così. Ma non ci sembra particolarmente giusto. Oppure si vede che, di sabato sera, a mezzanotte passata, nemmeno il Dio del Volley pensa che ci possa essere qualcuno che, proprio a quell’ora lì, sta ancora giocandosi una stagione… Lui forse era già a dormire, mentre noi eravamo ancora lì a suonare la nostra musica… Come dice proprio la canzone che ha ispirato questo pezzo “qualche canzone c’è rimasta chiusa dentro al pianoforte, lasciamo qui gli ultimi pensieri e buonanotte ai sognatori…”. Già non ci rimane che augurare buonanotte ai sognatori, a quelli che continueranno a credere in qualche sogno sportivo, a chi continuerà a credere che… indossare i colori della nostra città sia qualcosa di speciale… Che vincere qui, quando accadrà, sarà davvero, semplicemente, unico… Noi ci crediamo, noi che continuiamo ad amare questa città, la nostra città, anche quando ci lascia al buio. Perché siamo noi, quelli che la vivono, quelli che ci lavorano e ne amano i colori, le vere luci di questa benedetta città. Per questa stagione, è proprio tutto. Buonanotte sognatori, continuate a seguirci: noi, ci vediamo al prossimo sogno…