Bentornata Perugia, davvero, bentornata. Credo che la pallavolo, almeno quella sentimentale, quella che piace a noi, dovrebbe salutare in questo modo la notizia del giorno, ovvero il ritorno di una delle “capitali” della pallavolo femminile italiana in serie A.
Giova ricordare proprio ora, a chi l’avesse dimenticato, che dalla stagione 1987-88 alla stagione 2010-2011, per ben ventiquattro stagioni consecutive, il nome di Perugia è stato sinonimo di volley rosa di serie A. Volley rosa capace di conquistare Scudetti e Coppe di ogni genere. Ecco, sapere che quel nome, che il nome della nostra città è tornato “al suo posto”, che nel volley femminile di serie A, sette anni dopo l’ultima apparizione su certi lidi di una nostra squadra, ci sarà di nuovo Perugia, rappresenta come non mai la chiusura di un cerchio… storico.
Immaginiamo già, e pare di sentirle in sottofondo, le voci dei detrattori, specie quelli di casa nostra, quelli che “le promozioni si conquistano sul campo”. Giusto, verissimo e sacrosanto. Ma, permetteteci di dire che, questa volta, possiamo (e anche voi potete…), fare un’eccezione. Il ritorno di Perugia nella serie A femminile non è un fatto qualsiasi. Ci permettiamo di considerarlo un risarcimento morale per una piazza che ha dato tantissimo a questa disciplina, che ha regalato alla pallavolo pagine straordinarie e che, forse, ad un certo punto, è stata tradita proprio dal suo stesso mondo… Perugia non retrocesse al termine della stagione 2010-2011: Perugia, fu cancellata e basta. In quell’occasione un intero microcosmo di appassionati, di tifosi, di amanti del grande volley femminile furono traditi davvero, privati in maniera dolorosissima del loro mondo preferito.
Per questo, proprio per questo, la scelta di Perugia di candidarsi ad occupare un posto in serie A femminile, la volontà del sodalizio che da cinque stagioni ha riportato all’Evangelisti il volley femminile nazionale, rappresenta, prima di tutto, un atto d’amore. Un atto d’amore per le tradizioni di questa città e del suo tempio sportivo indoor, un atto d’amore verso quegli appassionati che non hanno mai smesso di sognare questo ritorno, un atto d’amore verso tutte le ragazze che grazie alla gloriosa storia pallavolistica perugina si sono avvicinate alla pallavolo sognando magari di giocare un giorno all’Evangelisti e un atto d’amore e di rispetto verso tutte quelle atlete che hanno vestito negli anni la maglia col grifo stampato, verso i dirigenti, gli allenatori e tutti quelli che in qualche modo hanno vissuto l’avventura più vincente e gloriosa dello sport cittadino. Un atto d’amore, anche verso quelli che hanno faticato a ritrovare la via dell’Evangelisti nelle ultime stagioni di B1 e che, adesso, ce lo auguriamo, torneranno a seguire anche questo volley, il loro volley, oltre quello meraviglioso targato Sir Safety.
Riportare Perugia nella serie A femminile è un atto d’amore e di giustizia. E’ un filo lacerato che si riannoda, un atto di ricucitura preziosa che poteva compiere solo qualcuno realmente innamorato di questo sport come Antonio Bartoccini. E’ perfino giusto che l’onere e l’onore di questa che è già un’impresa, spetti ad uno come lui. Uno che ha calcato i polverosi CVA della nostra Umbria come giocatore, che ha continuato a vivere la pallavolo da dirigente, che ha creduto nella pallavolo anche e soprattutto con l’Azienda di famiglia, che ormai tutti riconoscono come un partner di assoluta eccellenza in ogni grande evento sportivo locale, nazionale ed internazionale in cui spicca il nome di Perugia. Antonio e con lui le tante persone che lo seguono da anni in questa dolce e faticosa impresa chiamata volley, meritano di toccarla con mano questa serie A, di gustarsela in prima persona e di provare a giocarsela con le risorse, i progetti e le idee che potranno e sapranno mettere in campo.
Ci piace pensare fin da ora che non saranno soli. Che sulle loro ali, sulla loro razionale incoscienza di sportivi, soffierà un vento speciale, carico di passione e di amore. Perché forse è proprio vero che “certi amori non finiscono”, che “fanno dei giri” …più o meno lunghi, “e poi ritornano”. L’amore di Perugia per la pallavolo femminile non è mai finito, è una stella che non si è mai spenta. Adesso possiamo riaccendere le luci dell’Evangelisti… quelle che illumineranno tutte le persone che, insieme, lavoreranno al progetto “Gioiellerie Bartoccini Perugia” in serie A2 femminile. Perugia, torna in serie A. Pensavamo che un sogno così non sarebbe tornato mai più… Invece siamo tornati. Bentornata Perugia. Noi, non dimenticatelo mai, siamo Perugia…