Inizia la quinta settimana di preparazione per la Bartoccini Fortinfissi Perugia e l’avvicinamento al preliminare di Supercoppa continua, ancora in campo tenendo presenti quelle che sono le direttive sul distanziamento sociale in ambito agonistico indicate dal protocollo ufficiale FIPAV validato dal CTS creato dal Governo per la gestione dell’emergenza COVID19.
Fa il punto della situazione dopo quasi un mese dall’inizio della preparazione coach Fabio Bovari. “Siamo in pieno carico, le ragazze stanno pian piano acquisendo il metodo di allenamento mettendo in pratica quello che gli viene chiesto, siamo alla ricerca di quello che è poi il nostro metodo di gioco e stanno trovando la giusta amalgama tra di loro, stiamo soprattutto spingendo affinché il sistema di gioco venga piano piano elaborato e per così dire digerito, in modo che la squadra possa farlo suo”.
Nel dettaglio della preparazione. “In questo momento abbiamo privilegiato le situazioni di cambio-palla sulle varie rotazioni cercando di dare un’impronta alla squadra e per avere il nostro sistema di gioco, naturalmente siamo ancora ai primi passi ma stiamo sistemando molte cose, ovviamente nei limiti del possibile viste le indicazioni del protocollo, abbiamo anche iniziato a lavorare sulle situazioni di attacco e contrattacco, ho avuto un buon feedback e questo mi fa sperare che siamo buon punto con il lavoro, ovviamente la strada da fare è ancora tanta però. Dovremo arrivare pronti per le prime fasi della Supercoppa ed ovviamente lavorare anche in ottica Campionato, ad oggi chiaramente la cosa che ci manca di più è quella del confronto in un vero sei contro sei, speriamo che presto la situazione cambierà perché siamo a quattro settimane dall’inizio della preparazione e ci serve un metro di paragone che solo una simulazione di gara ci può dare”.
La necessità del confronto. “A marzo la nostra società era stata tra le prime a dire che la situazione era da valutare con la giusta attenzione e quindi abbiamo sospeso gli allenamenti per tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari. Credo che in A1 non sia possibile giocare o simulare una situazione di gara con le mascherine, ad oggi tutti i provvedimenti presi hanno dato grossi benefici portando ad un miglioramento della situazione, ma ora si rischia dare un duro colpo al nostro sport e quindi chi è chiamato a decidere deve comprendere che c’è bisogno di tornare al confronto diretto, ovviamente valutando anche le implicazioni dal punto di vista medico e determinando con chiarezza quali sono i rischi attuali, per eventualmente calcolare un margine di sicurezza in cui operare”.