Un punto. Tanto per cominciare. Ogni punto è importante e ha un suo perché. E’ un granello di sabbia indispensabile per costruire il castello. Ce ne vogliono almeno settantacinque, di quei granelli lì, per portare a casa una vittoria. E se tu riesci a mettercene uno, hai dato comunque qualcosa di importante alla causa. Il 20-15 del terzo set, sabato scorso, lo ha messo a segno Eleonora Fastellini. Fast, per gli amanti dei nick name o… soprannomi, per essere meno esterofili. Fast, che vorrebbe ricevere e schiacciare ma, per “colpa” della sua innata duttilità, finisce per giocare spesso anche da opposto. Per questo, subentrando alla Mina, Eleonora ha fatto il suo contro il San Michele Firenze. Fast è un marchio di fabbrica, di famiglia si potrebbe dire. Perché, per esempio, se cerchi “Fast” su faccialibro, lui ti offre anche un’altra risposta: Veronica Fast Fastellini. Ovviamente le due Fast si conoscono… Sono due destini, due cavalli di razza, “le Fast”. In grado, per motivi diversi, di andare oltre gli ostacoli…
E allora partiamo da qui. Lo abbiamo detto e scritto in un altro pezzo. Lo sport è una palestra di vita che spesso ci mette di fronte a situazioni che, pur essendo “possibili”, rappresentano prove non di poco conto. Ostacoli. Ostacoli inattesi che richiedono tutta la nostra forza, tenacia e determinazione… per essere superati. E’ quello che oggi sta provando sulla sua pelle Valentina Mearini, centrale della Tuum, costretta ai box da un brutto infortunio. Guardandosi intorno, la Mea, ha scoperto nei volti di alcune compagne vecchie cicatrici… Quelle di chi ha conosciuto, affrontato e superato gli stessi ostacoli che oggi deve affrontare la Mea. E’ successo a Noemi, a Jessica, a Martina (di cui racconteremo prossimamente la storia) ed anche ad Eleonora. Eleonora Fastellini, con gli ostacoli, nel tempo, ha imparato ad avere una discreta confidenza. Ha imparato a saltare quelli che potevano frenare la sua ascesa sportiva, così come, i ben infornati, ci dicono che stia imparando a saltarne altri, di ostacoli, aiutandosi con un cavallo… Ma questa è un’altra storia, su cui magari ritorneremo più avanti.
Quando parliamo di “ostacoli pallavolistici” dobbiamo ricordare che, Eleonora Fastellini, nella sua lunga e brillante carriera, nell’ormai lontano 2009, ha vissuto un’esperienza molto formativa proprio qui dove è appena iniziata la sua nuova stagione, insieme ad un altro protagonista di oggi: Davide Pieragalli. Davide è il mitico fisio di casa Tuum, colui che da anni ormai segue le preziose “apparecchiature” in dotazione alle atlete che transitano dall’Evangelisti. Quello è stato un periodo duro, durissimo, doloroso. Un ostacolo, appunto. Saltato. Naturalmente, intorno a quell’ostacolo, c’è stato un prima e un dopo. Che siamo andati a rileggere e che vogliamo condividere proprio con chi ci segue. Anche in questo caso, come in tutti quelli delle altre storie raccontate, per apprezzare fino in fondo la ricchezza del materiale tecnico e umano di cui è composta la squadra perugina di questa B1 2016-2017.
“Era l’anno dei Mondiali, quelli dell’86, Paolo Rossi era un ragazzo come noi…” E proprio nell’86, a metà aprile, quando i mondiali messicani sono ancora lontani, nasce Eleonora Fastellini. Nasce ad Assisi, ma non ditele che è una “schiacciatrice assisana”… Assisi è semplicemente il punto nascita (ormai purtroppo chiuso) dove tua madre ha scelto di farti venire alla luce, mentre tu sei figlia della tua vera città… Eleonora ha aperto gli occhi nell’ospedale della città di San Francesco, ma è orgogliosamente bastiola. Punto. Ed è proprio a Bastia Umbra che ha imparato ad amare il volley, in una citta dagli importanti trascorsi pallavolistici sia al maschile che al femminile. Parentesi. Per “le Fast”, la pallavolo è un po’ un dogma: anche Veronica, sorella minore di Eleonora, dopo un iniziale approccio con il nuoto, decide di cimentarsi con la pallavolo. Senza paura, senza temere confronti. E a quegli allenatori che, alla Fastellini palleggiatrice, Veronica appunto, dicono che lei è “la sorella scarsa”, la piccola di casa fa sapere, anche a distanza di anni, che “non ci hanno mai capito un tubo”. Beh, in casa Fastellini, il carattere non manca proprio a nessuno ! Cavalli di razza, per due destini che… non si uniscono, si sfiorano soltanto. Perché, sottorete, loro, non si incontreranno mai.
Ma torniamo ad Eleonora che, a Bastia, dopo la trafila nelle giovanili, arriva a disputare nella stagione 2003-2004 la serie C, massima categoria regionale. Dopo tre campionati in serie C, ecco il salto di categoria, seppure con un’altra maglia. E’ quella maglia del San Mariano, con la quale disputa due campionati consecutivi in serie B2. La ragazza nata nell’anno dei mondiali, quelli dell’86, sta crescendo. E l’Umbria, forse, comincia a starle un po’ stretta. Così nella stagione 2008-2009, salta ancora più in alto, sale di categoria e affronta la prima esperienza lontano da casa. Si sale in B1, si sale in Veneto, si gioca nella Meg Codognè. Uno step parziale di quella stagione perché, ad inizio dicembre del 2008, si concretizza il passaggio a Forlì, sempre in serie B1, in una piazza che l’aveva già cercata nel corso dell’estate precedente, prima che Eleonora scegliesse proprio Codognè. Il coach di Forlì, Andy Delgado, un tipo cresciuto alla “scuola Velasco”, uno che se ne intende insomma, non nasconde la sua soddisfazione per quell’acquisto: “E’ una giocatrice che mi piace molto e già in estate avevamo provato ad ingaggiarla, ma l’operazione non era andata a buon fine. Ora ci siamo riusciti e sono molto contento.”
La stagione di Forlì si chiude con la salvezza, mentre la carriera di Eleonora sta per conoscere il brusco stop di cui sopra. Il crociato salta, proprio nell’ultima parte di quella stagione, vissuta nelle file della squadra universitaria. L’infortunio arriva proprio durante la finale nazionale del torneo, a Lignano Sabbiadoro: per il Cus Perugia sarà “solo argento”, mentre per la ragazza di Bastia inizia il periodo più duro della carriera. E qui, le sue strade si incrociano con quelle del fisio, di Davide Pieragalli, che lavora per la Sirio Perugia, nuova squadra di Eleonora, in serie B2. “Arrivò molto sofferente dal post intervento – ricorda Davide – ma con grande forza ci siamo rimessi in forma”. Recupera così bene Eleonora, da entrare anche nel gruppo della Sirio che disputa la serie A1. E’ la Despar dell’Imperatore Claudio Cesar Cuello, di Zetova, Quaranta, Leggeri, Angeloni, Vasileva… e sarà anche di Eleonora Fastellini, che di quell’approdo lascia un ricordo tangibile proprio al suo fisioterapista di fiducia. “A fine stagione mi ha regalato la sua maglia da gioco e ancora ce l’ho nel mio studio, incorniciata ed appesa”. Ostacolo superato, una favola a lietissimo fine, un trampolino per lanciarsi verso nuove ambiziose sfide; per tornare, intanto, in quella categoria da cui era scesa pochi mesi prima…
E’ ancora B1 dunque, sarà soprattutto Mercato San Severino, la città dove disputa un biennio da favola agli ordini del coach Emiliano Giandomenico. Il suo arrivo è salutato così dai media locali: “Rota schiacciasassi con Eleonora Fastellini !”. Il titolo è già tutto un programma, il contenuto, non è da meno: “Il presidente Maiellaro ingaggia la schiacciatrice Eleonora Fastellini, un autentico pezzo da novanta sulla banda. E’ un’atleta completa nel suo ruolo, propositiva in fase di attacco e con un ottimo muro: sarà fra i pilasti del roster di Mercato San Severino per il prossimo torneo di B1” La prima stagione del biennio, quella in serie B1, si conclude con un secondo posto nel girone D e la sconfitta nella semifinale dei play off per la promozione in A2 contro l’Azzurra San Casciano. Quel finale di stagione rappresenta lo stimolo per chiedere un ripescaggio in A2 che San Severino ottiene, confermando nel suo organico Eleonora, che disputa così la sua prima stagione in serie A. Torneo chiuso con un buon undicesimo posto in classifica ed un contributo fondamentale alla causa. Il debutto in serie A2 è datato 16 ottobre 2011, nel terzo set della gara giocata in trasferta contro la Icos Crema di Elisa Togut. I primi punti in serie A arrivano invece alla quarta di andata, nel match giocato dalla sua Rota Volley in trasferta, al PalaPozzillo di Sala Consilina. Il 26 aprile 2012, nell’ultimo match interno della stagione, ci sarà una sorta di “passaggio di consegne”: in un PalaRota gremito all’inverosimile San Severino vince per 3 a 1 e conquista la matematica salvezza, battendo il Soverato. In quel match, nel “sei più uno” delle campane, ci sono ben tre perugine: Giulia Pascucci, Marta Medaglioni e, naturalmente, Eleonora Fastellini, che chiude il match con 6 punti (3 in attacco, 2 ace, 1 muro) ed un 67% di ricezione perfetta. Perché “passaggio di consegne” ? E’ presto spiegato.
Dopo la stagione del debutto arriva quella della conferma. Ancora A2, ancora al sud, un po’ più a sud, con il passaggio… proprio a Soverato. La permanenza in Calabria però non sarà lunghissima a causa delle problematiche economiche del sodalizio: a gennaio arriva una rescissione consensuale del contratto che riporta Eleonora in Umbria, di nuovo a San Mariano, in serie B1. In realtà un ritorno che, per problematiche di tesseramento, diventa un nuovo inatteso ostacolo nel tortuoso percorso di quella stagione 2012-2013. Eleonora deve saltare anche questa barriera, imprevista, molto fastidiosa… per continuare il suo percorso sottorete.
Ma anche le barriere del 2012-2013 vengono superate. Si riparte, nel senso più pieno possibile: in serie B2, di nuovo al sud, in provincia di Cosenza, nelle file della Kermes Spezzano Albanese. A gennaio però, arriva una chiamata alla quale Eleonora non può dire di no, quella della categoria superiore, quella di Corato. Lei non ha dubbi: “Probabilmente avrei continuato a giocare senza grandi pressioni nello Spezzano Albanese in B2, ma il richiamo di una città così importante come Corato, di un allenatore dal quale ho imparato tanto, come Emiliano Giandomenico, e soprattutto gli stimoli che soltanto un campionato di alto livello come questa serie B1 può regalarti, mi hanno convinto a ributtarmi nella mischia: sono pronta”. In Puglia il bilancio finale è quello di un torneo chiuso a metà classifica, in cui Eleonora si toglie belle soddisfazioni come quella, tanto per fare un esempio, di essere la miglior realizzatrice nel match vinto contro il Volley Friend Roma con ben 18 punti messi a segno.
Chiusa la parentesi pugliese, è tempo di tornare in Umbria. La chiamata di Orvieto è di quelle importanti, la società ambiziosa, l’ambiente stimolante e per due stagioni Eleonora è una delle tigri che difendono i colori della citta della Rupe. “Credo sia di gran lunga più difficile tornare a giocare nella propria zona, piuttosto che andarsene” spiega presentandosi nel nuovo ambiente, nel pieno della maturità. Play off sfiorati alla prima stagione, impreziosita dalla vittoria in Coppa Italia; play off per la promozione in A2 nello scorso torneo. Un biglietto da visita di assoluto prestigio per un’atleta che, alla soglia dei trent’anni, ha ancora molto da dare in un ambiente, quello perugino, che conosce molto bene. E chi invece la conosce benissimo, come Gianluca Ricci, suo tecnico ad Orvieto, ne esalta le “caratteristiche di duttilità che le permettono di essere utile in tante situazioni e che le permettono di essere il settimo ideale per qualsiasi squadra”.
A disposizione del progetto Tuum c’è dunque una giocatrice che, tra l’altro, ha stabilito subito, fin da questa estate, un feeling speciale con l’ambiente, col nuovo coach e con il resto dello staff… Normale, per un’atleta ed una persona come Eleonora Fastellini: davvero un cavallo di razza, un mix perfetto di esperienza, carattere, forza, capacita di fare gruppo e… abitudine a saltare qualsiasi ostacolo. Forse deve essere per questo che anche lei si è avvicinata all’equitazione… La disciplina del “salto ad ostacoli”, in cui si cimenta con successo la sorella Veronica, potrebbe aver rappresentato un qualche tipo di “trampolino” anche per lei. In fondo, questa è anche la storia di due sorelle… che non si sono mai incontrate sottorete (“Ci saremo allenate insieme quattro volte in diciotto anni” ricorda Veronica) e che, invece, il destino ha voluto far trovare, oggi, dentro lo stesso maneggio… Strade sportivamente diverse, ma forse legate da un curioso percorso del destino, da percorsi ad “ostacoli paralleli”, che ognuna ha affrontato a suo modo, trovando in ogni ostacolo la sua logica e la forza, lo stimolo, per andare oltre… Perché fa parte del gioco o perché è così e basta. Non sappiamo quali altri capitoli si aggiungeranno a questa storia molto particolare. Sappiamo però che, nel 2017, quando ci auguriamo che la “scuderia Tuum” sarà impegnata nella parte più speciale della stagione… nella “scuderia Fastellini” nasceranno due puledri… Forse un segno del destino, in una storia di sport, di legami, di percorsi comuni e diversi, vicini e lontani. Di palloni e cavalli, di schiacciate ed ostacoli, in quel gioco della vita in cui, ognuno di noi gioca, semplicemente, ad essere sempre il migliore… Come hanno sempre fatto “le Fast”, cavalli di razza… “Due destini che si uniscono… superando quegli ostacoli… solo per cercare di essere migliori…”