Michela Catena è nata il 17 dicembre 1999 e, insomma, non è ancora maggiorenne. State tranquilli, non siamo impazziti, almeno non ancora. Michela Catena, centrocampista classe 1999, è una giovane calciatrice che ha già scritto pagine importanti nella sua carriera. Perché, anche se non le capita spessissimo di cambiare la storia di una partita, può dire di aver fatto qualcosa di speciale per la sua squadra, per una promozione in serie A che si è meritata l’aggettivo di “storica”. Il salto di categoria di cui parliamo è quello della Jesina calcio che, al termine della stagione 2015-2016, vincendo il campionato di serie B, è stata promossa in serie A. Michela Catena ci ha messo del suo, con nove gol realizzati nel corso del torneo e, soprattutto, con una doppietta decisiva. La raccontano, naturalmente, le cronache che si occupano di calcio femminile: “Due reti d’oro che potrebbero valere un’intera stagione sono quelle realizzate da Michela Catena in Jesina-San Bonifacio, match clou del girone B della Serie B. La pregevole doppietta siglata dalla giovanissima attaccante della formazione marchigiana ha permesso alla capolista di ottenere tre punti chiave, forse decisivi, nella corsa verso il sogno Serie A”. E’ andata proprio in quel modo. Michela Catena, ha messo il sigillo sulla promozione in serie A della Jesina. E mentre la Michela Catena che gioca a calcio, lo scorso 22 maggio 2016 si gustava il giro di campo con cui i campioni celebrano i loro successi, l’altra Michela Catena, la nostra Michela, la Catena che riceve e schiaccia con i colori della Tuum, aveva già terminato il suo campionato, quello che aveva accettato di giocare scendendo dalla “sua” serie A2. Una tappa, un porto da considerare di passaggio, una sorta di toccata e fuga per risalire subito al piano superiore. Ma le cose, sul taraflex, sono andate diversamente. Lo sport è, curiosamente, anche questo: separate da un centinaio di chilometri… una Michela sale in serie A con la sua squadra, mentre l’altra deve rimandare l’appuntamento con la promozione ad un’altra occasione… Gioia e rammarico separate da una striscia di terra e qualche collina: tra Umbria e Marche, due atlete “uguali”, vivono emozioni così diverse… Ma la ragazza del porto, quello fondato dall’imperatore Traiano nel 108 dopo Cristo, sa che lo sport funziona così. Che ci sono navi che ci portano dove vogliamo e navi che invece finiscono sugli scogli…
Michela Catena da Civitavecchia, schiacciatrice classe 1991, ha scelto di riprovarci. Ha deciso di accettare di nuovo la sfida di Perugia, ha scelto di rimanere qui, di indossare ancora questa maglia, la nostra; ha scelto di metterci ancora braccia, testa e cuore in questa idea perugina di riportare la serie A in una grande piazza per la pallavolo femminile italiana ed internazionale. Lei che, di piazze e di esperienze importanti, ne ha già vissute in quantità industriale. Ha vinto la B1, ha conosciuto la serie A1, è diventata una protagonista in A2. Ci abituiamo a tutto, metabolizziamo volti… persone… presenze… Ma non possiamo, non dobbiamo dimenticare quali gioielli abbiamo nella nostra squadra, quali curriculum si portano dietro atlete di prima fascia come Michela Catena ! Lei, per esempio, appartiene a quel genere di atlete capaci, davvero, di bruciare le tappe di un’ascesa irresistibile.
Un percorso iniziato naturalmente nella sua città, all’età di tredici anni, partendo dal minivolley come “nave scuola” per toccare, tappa dopo tappa, tutte le destinazioni possibili all’interno del progetto ASP Pallavolo Civitavecchia. “A Civitavecchia ho sempre giocato nelle categorie under 16 e under 18 – ha raccontato Michela in una vecchia intervista – poi nel 2007 sono arrivata in serie C, però ho continuato a giocare prevalentemente nella formazione under 18. Con la squadra di serie C ho anche partecipato al mio primo torneo internazionale, a Barcellona, di cui ho un bellissimo ricordo”. Come potrebbe essere diversamente, ci viene da pensare… La rotta Civitavecchia-Barcellona è quasi un classico: per chi salpa dal porto di Civitavecchia, lasciare un po’ del proprio cuore in terra catalana è quasi un dovere… Ma torniamo al volley: in serie C Michela, allenata da Milo Di Remigio, giocando da opposto, chiude la regular season 2007-2008 al secondo posto e arriva fino alle finali dei play off. E’ la grande promessa della sua città, di quel mondo che ha dato i natali soprattutto ad ottimi palleggiatori come Giordano Mattera e Simone Serafini che ha giocato a Perugia in A1 con la Rpa e in A2 con la Sir.
Dal porto di Civitavecchia la nave di Michela salpa per uno dei lidi d.o.c. del volley femminile italiano, quello del Volleyrò Casal De Pazzi. E’ la prima stagione da “giocatrice vera” per quella studentessa del Liceo Scientifico con una spiccata vocazione per la matematica, che riesce a conciliare con profitto gli impegni sportivi e quelli scolastici. Vent’anni prima di questa stagione 2008-2009, Edoardo Bennato scrive una canzone che potrebbe essere la colonna sonora perfetta di quel periodo… La canzone si intitola “Tu vuoi l’America”, si proprio l’America, quella “che sta al di là del mare” sfiora il destino di Michela. E’ come un transatlantico che potrebbe cambiarle la vita. Tutto nasce dalla partecipazione ad un torneo negli States, in Florida. La ragazza del porto non passa inosservata. Le offerte che arrivano sono allettanti, la prospettiva di studiare e giocare dall’altra parte del mondo è qualcosa di più di una tentazione. Alla fine però, prevale il richiamo del “porto natio”… Quella nave salpa senza Michela, che torna in Italia, già matura per conquistare i primi traguardi della sua carriera.
Passa dal Volleyrò al Fornello Fidia Roma, dalla serie B2 alla B1 e contribuisce alla conquista della promozione in A2 della formazione capitolina. La stagione è arricchita anche dall’approdo in azzurro. Le varie amichevoli disputate nel corso della stagione contro il Club Italia fanno da trampolino di lancio verso l’esperienza dei primi allenamenti con la maglia della nazionale. E’ nata una stella, che non sfugge all’attenzione degli osservatori più attenti. La serie A2 però, per lei che l’ha conquistata sul campo, può attendere. Arriva una chiamata dai piani superiori, quella della Rebecchi Volley Piacenza del grande Mauro Chiappafreddo, quella del massimo campionato italiano 2010-2011 ! Il palcoscenico più importante per la nemmeno ventenne Michela Catena che il 5 febbraio 2011, alla decima di andata, mette a segno il suo primo punto in serie A1, nel terzo set della vittoria della Rebecchi contro la Liu Jo Modena. Per la ragazza del porto, quella, è un po’ la sua America.
Dopo quel torneo di A1, nell’estate 2011, Michela accetta la proposta di Montichiari per giocare il suo primo campionato di A2 da protagonista. E, protagonista, agli ordini del coach Giorgio Nibbio, lo sarà per davvero: gioca tutte e trenta le partite della regular season che Piacenza chiude a metà classifica, mettendo a segno 228 punti. Il tecnico delle bresciane decide di puntare su Michela anche nel torneo successivo, quello 2012-2013, impiegandola in un sistema con tre martelli assieme a Silvia Lotti e alla serba Ivana Kujundzic. Michela accetta questa possibilità e non nasconde la sua soddisfazione: “Montichiari è una buona piazza dove poter proseguire la mia crescita; nell’ultimo anno ho lavorato molto e Giorgio Nibbio ha saputo correggere alcuni miei difetti. Lavorare ancora con lo stesso staff mi darà certamente dei vantaggi.”. Alla fine, giocando sia da opposto che da schiacciatrice, metterà insieme 26 presenze con un bottino di 146 punti. Spiccano i 16 messi a segno nella sconfitta al tie-break di Marsala e i 15 del successo per 3 a 2 del 24 febbraio 2013 a Soverato.
Chiusa l’esperienza bresciana, nel torneo 2013-2014, per la sua terza stagione consecutiva in A2 da titolare, viene ingaggiata dalla formazione emiliana della Crovegli Cadelbosco di Davide Baraldi. Michela arriva alla Crovegli con un ruolo importante, visto che sarà uno dei punti fermi in posto quattro. All’occorrenza può giocare da opposto, come ha fatto spesso nell’ultima stagione a Montichiari, ma coach Baraldi la sceglie proprio per le sue doti di schiacciatrice-ricevitrice. Ventidue partite giocate le consentono di entrare tra le prime venti schiacciatrici della serie A2. Si piazza in questa classifica al sedicesimo posto con 264 punti (media 12 a partita). Mostruosa la prestazione della decima di andata, 6 gennaio 2014, quella che permette alla Crovegli di imporsi nel match contro Rovigo e in cui Michela mette a segno ben 28 punti (25 in attacco, 1 in battuta e 2 a muro).
Dopo questa stagione arriva la chiamata di Pavia, sempre in serie A2, dove Michela è ormai una solida certezza della categoria. I titoli dei giornali lombardi parlano chiaro: “Riso Scotti, Catena è l’arma in più per puntare in alto”. E lei non si nasconde: “Mi sento più responsabilizzata, sono fra le più vecchie con Celeste Poma e le brasiliane Fernandinha e Flavia. Sono contenta di giocare in questa squadra, che è giovane e punta a crescere per far paura a tutti. Dove possiamo arrivare? In alto… “, risponde sicura. Sarà invece “solo” un campionato tranquillo in cui Michela consolida il suo rendimento. 24 partite, 270 punti, media 11,3 a partita. Costanza di rendimento che diventa un must, visto che è quasi sempre in doppia cifra in fatto di realizzazioni.
E’ questo il biglietto da visita con cui si presenta… all’appuntamento con Perugia, che ovviamente ha la certezza di aver piazzato uno dei grandi colpi dell’estate 2015. Un lusso autentico per il campionato di serie B1. Purtroppo, complessivamente, le risposte della squadra allestita dalla Tuum nella scorsa stagione non sono state quelle che tutti auspicavano. Ma non si molla, l’idea è quella di riprovarci, con ancora più convinzione. Sono queste le carte che convincono “la ragazza del porto” a continuare nel cuore verde d’Italia la sua carriera sportiva. E anche nello sfortunato debutto di questa stagione, Michela ha fatto il suo con 17 punti, miglior realizzatrice del match.
La ragazza del porto di Civitavecchia è uno degli ufficiali di questa nave che sulla fiancata ha inciso il marchio Tuum. E’ lei la Michela Catena che può cambiare la storia di una partita, che può scrivere la storia di questo campionato e del nostro destino… Abbiamo iniziato parlando di calcio, siamo partiti da Jesi, ma Jesi è lontana, e non c’è neppure il mare… Da un’altra Michela Catena, che oggi gioca il suo primo campionato in serie A col pallone da calcio. Noi invece, vogliamo prendere… a calci, subito, la sconfitta subita a Ravenna e rimettere immediatamente la nave in linea di galleggiamento. Ci affidiamo anche a questo ammiraglio dal braccio potente, agli armoniosi movimenti d’attacco di questo airone, che ci ricorda le più grandi schiacciatrici che hanno giocato sotto le volte dell’Evangelisti. Togliamo le ancore e riprendiamo la rotta. La ragazza del porto sa come si fa. Andiamo Michela, andiamo…