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CON SENTIMENTO – La cena per farli conoscere

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Tre chilometri e trecento metri. Non ho idea di quanti di noi si fossero divertiti, a quel tempo, a misurare la distanza che ci separava. Mi sono preso lo sfizio di ripercorrerla, questa distanza, dopo la cena di sabato sera. Parentesi: prendendo in prestito il titolo di un film di Pupi Avati, quella è stata un po’ “La cena per farli conoscere”. La cena per incontrarsi, per trovarsi e ritrovarsi, per scoprirsi, insieme, sulla stessa barca: insieme, Wealth Planet Perugia e Pallavolo Perugia.

Ma, dicevamo, dei tre chilometri e poco più. Erano, sono, una distanza fisica. Erano, in realtà, molto di più. Quei tre chilometri circa, separavamo due realtà pallavolistiche apparentemente molto distanti: quelle di Pila e Castel del Piano. Due mondi capaci di comunicare, per lungo tempo, solo da avversari, sul campo. Per il resto, pur essendo due frazioni una attaccata all’altra, pianeti lontani anni luce. Due entità incapaci, per scelta, di lavorare ad un progetto comune. Ma la cosa, non durò per sempre. Ad un certo, benedetto punto, un gruppo di persone molto ragionevoli, iniziò a parlare di un possibile percorso comune. Non fu facile nemmeno parlarne, non fu un percorso tutto in discesa. Ci furono resistenze, veti, salite e curve a gomito capaci di… riportare tutti al punto di partenza. Alla fine però, prevalse il buon senso, lo spirito costruttivo, la voglia di provare a respirare davvero la stessa aria.

Nacque così la “Pallavolo Pro Pila Castel del Piano”. Sportivamente parlando, per noi, una delle esperienze più belle di sempre. Si unirono risorse umane, qualità morali, diversità caratteriali; si condivisero spazi, idee, progetti; non si dispersero più energie fisiche ed economiche; si formò, tra l’altro, anche una “prima squadra” che, anno dopo anno, riuscì a crescere fino ad arrivare a disputare un campionato nazionale, quella che allora era la serie C1. Quel gruppo di uomini e donne mise da parte il campanile, gli interessi “parrocchiali”, gli individualismi, e dette vita ad un progetto che è rimasto nel cuore di tutte le persone che hanno fatto qualcosa per quel “bene comune” che era stato inventato insieme. Per tanti anni, finché le scelte della vita non ci hanno portato su altri palcoscenici, abbiamo condiviso un’esperienza dura, complicata, faticosa, che ha richiesto tempo e passione. Ore infinite di lavoro piene di alti e bassi, ricche di gioia e sorrisi, ma anche di sconforto e lacrime. Credo di poter dire una volta di più, a nome di tutte le persone che furono protagoniste di quell’avventura che, averla vissuta, ci ha unito per sempre. Anche se non ci vediamo più con la stessa frequenza di una volta, c’è un filo sottile, invisibile, che ci tiene insieme, anche se lontani, e non si spezzerà mai. Credo che se fossimo realmente pazzi (o follemente savi…) potremmo rimetterci insieme e ricominciare tutto daccapo. Una magia, un miracolo che dobbiamo allo sport, alla pallavolo.

Pensandoci bene, a distanza di anni, non facemmo niente di eccezionale. Facemmo solo la cosa giusta. Fare la cosa giusta, intraprendere il percorso giusto, però, non sempre è così scontato. Per questo, la scelta fatta dai dirigenti di due importanti realtà della nostra pallavolo come Wealth Planet Perugia e Pallavolo Perugia, di iniziare a lavorare insieme allo stesso progetto, rappresenta un segnale di maturità importantissimo e, ripetiamo, per niente scontato. Perché, prima di tutto, molto banalmente, ognuno di noi è differente dall’altro: per cultura, esperienze, aspirazioni e ambizioni personali, modo di intendere e vivere un impegno che è comunque volontario e gratuito. Basta questo per comprendere come non sia facile mettersi d’accordo, anche all’interno dello stesso gruppo che, evidentemente, prima di mettersi insieme si è “annusato” ben bene e ha trovato delle “fragranze” comuni. E se i gruppi sono due ? Se l’insieme di teste da far “combaciare” raddoppia, le possibili difficoltà si possono moltiplicare in maniera esponenziale… Ma questo non significa che le cose non possano funzionare, anzi. Magari all’inizio ci possono essere titubanze, resistenze, diffidenze… Ma poi, se c’è in ognuno uno spirito costruttivo ed una sana dose di buon senso, ognuno troverà, nel nuovo contesto, le condizioni per continuare a dare quello che è nelle sue possibilità, secondo le sue attitudini.

Perché, in fondo, se lo vogliamo davvero, ognuno di noi può fare bene quello che gli riesce meglio, anche in un contesto nuovo, diverso, aggiungendo la propria tessera in un mosaico di cui ancora non si intravede bene il risultato finale ma che, alla fine, potrebbe essere bellissimo… Intanto cerchiamo di fare bene quello che sappiamo fare, insieme agli altri. Ognuno per le sue competenze. Dal primo all’ultimo (che poi un ultimo non esiste, è solo un modo di dire…), da chi sta in vetrina a chi lavora in silenzio dietro le quinte, dall’opposto al magazziniere, dal presidente al segnapunti. Ognuno metta la sua tessera. Il mosaico, un po’ alla volta, prenderà forma.

Magari succederà anche a voi, tra qualche anno, quello che succede ancora oggi a noi, vecchi lupi, di un mare solcato sulla nave della “Pro Pila Castel del Piano”. Di ricordare quei tempi per sempre, e di non avere dubbi nel trovare una definizione per descrivere cos’è stata quell’esperienza: quello, senza titubanze, senza rimpianti, senza esitazione, è stato… un po’, del nostro Tempo Migliore.
Lavorare insieme è un’opportunità che va colta, un dono prezioso da accettare con gratitudine. Pensiamoci su e proviamoci…

Intanto, “La cena per farli conoscere” è stato un successo. Senza alcun dubbio. Pensate al valore delle parole di Marta: “Ci sentiamo coccolate”. Pensate al valore straordinario di queste parole… Se tutti noi, impegnandoci con passione, riusciremo a fare star bene le persone che fanno sport con i nostri colori, dalle fuoriclasse alle meno talentuose, da chi pensava di smettere alle bimbe che ancora non sanno nemmeno lanciare il pallone… avremo fatto davvero qualcosa di speciale. Qualcosa che, forse, non sarà dimenticato… Tempo fa, una ragazza delle nostre, della mitica “Pro Pila Castel del Piano” mi ha scritto questa cosa: “vorrei tornare indietro, per rivivere quella magia”. Bellissimo. Si, possiamo costruire magie. Pensateci… Non è “solo” quello che sembra. Non è, “solo” pallavolo…